La guida di Keti

Keti
La guida di Keti

Offerta gastronomica

12 íbúar mæla með
Matisse Ristorante
113A Via G. Garibaldi
12 íbúar mæla með
Bar e ristorante a Porto Badisco dove si cucina pesce fresco
10 íbúar mæla með
Bar Alimentari Tabacchi da Carlo
SP87
10 íbúar mæla með
Bar e ristorante a Porto Badisco dove si cucina pesce fresco
bar e ristorante vicino casa
7 íbúar mæla með
Skafè
Via delle Mimose
7 íbúar mæla með
bar e ristorante vicino casa
Pizzeria ristorante vicino casa
Bingo Bongo
Pizzeria ristorante vicino casa
pizzeria vicino casa
Bingo Bongo
pizzeria vicino casa
Agriturismo a Uggiano la chiesa con cucina tipica della zona
Agriturismo Agrodolce
125 SP358
Agriturismo a Uggiano la chiesa con cucina tipica della zona
Ristorante pizzeria Borgo Masella a Casamassella frazione di Uggiano la chiesa.
Borgo Massella
33 Via D. Manin
Ristorante pizzeria Borgo Masella a Casamassella frazione di Uggiano la chiesa.
Ristorante di pesce fresco ad Otranto buono qualità prezzo
Ribadisco
Ristorante di pesce fresco ad Otranto buono qualità prezzo
Agriturismo a Badisco con cucina tipica del posto
Agriturismo La Cavalletta
Agriturismo a Badisco con cucina tipica del posto

Visite turistiche

Dolmen età della preistoria
8 íbúar mæla með
Dolmen Li Scusi
SP56
8 íbúar mæla með
Dolmen età della preistoria
La Cripta di Sant’Elena anche detta di San Solomo è di epoca bizantina e all’interno custodisce tracce di suggestivi affreschi. Nella periferia di Uggiano la Chiesa, a poche decine di metri dalla carreggiata della provinciale Uggiano-Porto Badisco, la cripta di Sant’Elena, anche detta di San Solomo, deve il suo nome a una probabile deformazione del termine greco Eleusa, appellativo della Vergine raffigurata in un affresco. La cripta risale ai secoli VIII-X, quando nel Salento bizantino i monaci Basiliani esercitarono intensamente la loro attività divenendo una potenza economica e culturale in Terra d’Otranto. A testimoniarlo sono le tracce degli affreschi e la stessa planimetria, caratterizzata dalla presenza dell'iconostasi e la disposizione del bema. L’interno è scandito da 12 pilastri. Le pareti sono movimentate da nicchie e diverse cavità, che un tempo ospitavano le lucerne. Anche se un luogo di grande valore purtroppo non viene valorizzato abbastanza
cripta sant elena
La Cripta di Sant’Elena anche detta di San Solomo è di epoca bizantina e all’interno custodisce tracce di suggestivi affreschi. Nella periferia di Uggiano la Chiesa, a poche decine di metri dalla carreggiata della provinciale Uggiano-Porto Badisco, la cripta di Sant’Elena, anche detta di San Solomo, deve il suo nome a una probabile deformazione del termine greco Eleusa, appellativo della Vergine raffigurata in un affresco. La cripta risale ai secoli VIII-X, quando nel Salento bizantino i monaci Basiliani esercitarono intensamente la loro attività divenendo una potenza economica e culturale in Terra d’Otranto. A testimoniarlo sono le tracce degli affreschi e la stessa planimetria, caratterizzata dalla presenza dell'iconostasi e la disposizione del bema. L’interno è scandito da 12 pilastri. Le pareti sono movimentate da nicchie e diverse cavità, che un tempo ospitavano le lucerne. Anche se un luogo di grande valore purtroppo non viene valorizzato abbastanza
74 íbúar mæla með
Dómkirkjan í Otranto
1 Piazza Basilica
74 íbúar mæla með
95 íbúar mæla með
Castello Aragonese Otranto
Piazza Castello
95 íbúar mæla með
71 íbúar mæla með
Punta Palascia viti
SP87
71 íbúar mæla með
84 íbúar mæla með
Rómverskt amfiteater í Lecce
Piazza Sant'Oronzo
84 íbúar mæla með
Cattedrale Maria Santissima Assunta e S.Oronzo
cava di Bauxite Otranto
31 íbúar mæla með
Bauxite Quarry
31 íbúar mæla með
cava di Bauxite Otranto
chiesa di Santa Maria Maddalena di Uggiano la chiesa fu realizzata nella seconda metà del XVIII secolo sullo stesso sito in cui sorgevano le precedenti, più volte ricostruite. La costruzione della chiesa matrice oscilla tra storia e leggenda. Si racconta che il famoso medico Celestino Cominale fu chiamato a consulto dal re di Napoli Ferdinando I di Borbone per la figlia gravemente malata. Ottenuta la guarigione il re si impegnò ad esaudire qualsiasi desiderio dell'eminente luminare. Il Cominale volle che a beneficiare della generosità del re fosse la popolazione di Uggiano con la costruzione della nuova chiesa matrice, più grande di quella esistente. Tuttavia è più probabile, così come riporta Giacomo Arditi nel suo "La corografia fisica e storica della provincia di Terra d'Otranto" (L'opera che più segnalò la fede e il culto cristiano degli uggianesi si fu quella della chiesa matrice, compiuta nel secolo passato con pie elargizioni dei conterranei, le cure assidue e lo zelo fervente del benemerito arciprete Pasquale Cominale), che la chiesa fu realizzata con fondi e donazioni degli stessi abitanti di Uggiano quando era arciprete Pasquale Cominale. La facciata, in stile barocco, fu ultimata nel 1775 così come riportato nello stemma presente nel fastigio mistilineo di coronamento. È divisa in due ordini da un'aggettante trabeazione. L'ordine inferiore è tripartito da lesene con capitelli decorati a foglie e festoni, di cui quattro binate che separano il portale centrale dai due minori, e due poste sugli spigoli esterni. Sul portale centrale campeggia la statua di santa Maria Maddalena. Le lesene proseguono al di sopra della trabeazione fino all'altezza di una cornice, al di sopra della quale mentre le quattro lesene delle piante centrali proseguono inquadrando il finestrone centrale, le altre due lesene laterali sorreggono due volute di raccordo tra ordine inferiore e ordine superiore. Sulle volute sono posizionate le statue di san Pietro e san Paolo. La torre dell'orologio è del 1846.
Church of Saint Mary Magdalene
chiesa di Santa Maria Maddalena di Uggiano la chiesa fu realizzata nella seconda metà del XVIII secolo sullo stesso sito in cui sorgevano le precedenti, più volte ricostruite. La costruzione della chiesa matrice oscilla tra storia e leggenda. Si racconta che il famoso medico Celestino Cominale fu chiamato a consulto dal re di Napoli Ferdinando I di Borbone per la figlia gravemente malata. Ottenuta la guarigione il re si impegnò ad esaudire qualsiasi desiderio dell'eminente luminare. Il Cominale volle che a beneficiare della generosità del re fosse la popolazione di Uggiano con la costruzione della nuova chiesa matrice, più grande di quella esistente. Tuttavia è più probabile, così come riporta Giacomo Arditi nel suo "La corografia fisica e storica della provincia di Terra d'Otranto" (L'opera che più segnalò la fede e il culto cristiano degli uggianesi si fu quella della chiesa matrice, compiuta nel secolo passato con pie elargizioni dei conterranei, le cure assidue e lo zelo fervente del benemerito arciprete Pasquale Cominale), che la chiesa fu realizzata con fondi e donazioni degli stessi abitanti di Uggiano quando era arciprete Pasquale Cominale. La facciata, in stile barocco, fu ultimata nel 1775 così come riportato nello stemma presente nel fastigio mistilineo di coronamento. È divisa in due ordini da un'aggettante trabeazione. L'ordine inferiore è tripartito da lesene con capitelli decorati a foglie e festoni, di cui quattro binate che separano il portale centrale dai due minori, e due poste sugli spigoli esterni. Sul portale centrale campeggia la statua di santa Maria Maddalena. Le lesene proseguono al di sopra della trabeazione fino all'altezza di una cornice, al di sopra della quale mentre le quattro lesene delle piante centrali proseguono inquadrando il finestrone centrale, le altre due lesene laterali sorreggono due volute di raccordo tra ordine inferiore e ordine superiore. Sulle volute sono posizionate le statue di san Pietro e san Paolo. La torre dell'orologio è del 1846.
Frantoi Ipogei I frantoi ipogei, antichi luoghi di trasformazione delle olive, scavati quasi sempre nella pietra o situati in ambienti rurali, composti da più ambienti forniti di vasca per la macinazione, stanza dei torchi, depositi per le olive e ricoveri per gli animali. Questi frantoi, spaccato della vita rurale salentina sono disseminati su tutto il territorio salentino, e negli ultimi anni molti di essi sono stati riportati alla luce o restaurati e resi accessibili per le visite. Ad Uggiano si trova un frantoio ipogeo, “Mulino a vento” sito in Via Porto Badisco che vale la pena di visitare.
Via Badisco, 73020 Uggiano La Chiesa LE, Italy
Frantoi Ipogei I frantoi ipogei, antichi luoghi di trasformazione delle olive, scavati quasi sempre nella pietra o situati in ambienti rurali, composti da più ambienti forniti di vasca per la macinazione, stanza dei torchi, depositi per le olive e ricoveri per gli animali. Questi frantoi, spaccato della vita rurale salentina sono disseminati su tutto il territorio salentino, e negli ultimi anni molti di essi sono stati riportati alla luce o restaurati e resi accessibili per le visite. Ad Uggiano si trova un frantoio ipogeo, “Mulino a vento” sito in Via Porto Badisco che vale la pena di visitare.
Punta Meliso dove si incontrano i due marL La leggendaria baia di Leuca tra le braccia di Punta Ristola e Punta Meliso Punta Ristola e Punta Meliso sono i due promontori che racchiudono la  baia di Santa Maria di Leuca. Sono due penisole rocciose che protendono verso il mare quasi a voler proteggere l’approdo che da millenni accoglie i naviganti sulle rotte del Mediterraneo. Siamo nel luogo che gli antichi romani definivano  “de finibus terrae” per identificare geograficamente l’estremo limite della Roma dei Cives, oltre il quale i sudditi dell’impero erano i provinciales. La particolare conformazione naturale e la perfetta esposizione al sole, hanno da sempre affascinato chiunque fosse approdato su queste rocce, alimentando miti e leggende. Ancora oggi, il visitatore che arriva a Santa Maria di Leuca può scorgere tra le onde e la spuma del mare tutta la bellezza della bianca sirena Leucasia. E, se volge lo sguardo verso Punta Ristola e punta Meliso, non può non pensare alla bella sirena Aristula ed il suo amato Melisso. Una leggenda infatti, lega il nome di Leuca a quello della sirena Leucasia.
Punta Meliso
  Punta Meliso dove si incontrano i due marL La leggendaria baia di Leuca tra le braccia di Punta Ristola e Punta Meliso Punta Ristola e Punta Meliso sono i due promontori che racchiudono la  baia di Santa Maria di Leuca. Sono due penisole rocciose che protendono verso il mare quasi a voler proteggere l’approdo che da millenni accoglie i naviganti sulle rotte del Mediterraneo. Siamo nel luogo che gli antichi romani definivano  “de finibus terrae” per identificare geograficamente l’estremo limite della Roma dei Cives, oltre il quale i sudditi dell’impero erano i provinciales. La particolare conformazione naturale e la perfetta esposizione al sole, hanno da sempre affascinato chiunque fosse approdato su queste rocce, alimentando miti e leggende. Ancora oggi, il visitatore che arriva a Santa Maria di Leuca può scorgere tra le onde e la spuma del mare tutta la bellezza della bianca sirena Leucasia. E, se volge lo sguardo verso Punta Ristola e punta Meliso, non può non pensare alla bella sirena Aristula ed il suo amato Melisso. Una leggenda infatti, lega il nome di Leuca a quello della sirena Leucasia.

Spiaggia più vicina

La spiaggia più vicina alla casa
137 íbúar mæla með
Porto Badisco
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La spiaggia più vicina alla casa

Bellissime spiagge di sabbia

Tanti lidi balneari attrezzati
43 íbúar mæla með
Alimini strönd
43 íbúar mæla með
Tanti lidi balneari attrezzati
Spiaggia a Otranto Alimini da visitare
Sentiero Baia Dei Turchi
Via Dei Turchi
Spiaggia a Otranto Alimini da visitare

Bellissime spiagge

Spiaggia di Porto Miggiano Santa Cesarea Terme. Distanza da casa circa 8 km
19 íbúar mæla með
Porto Miggiano strönd
SP358
19 íbúar mæla með
Spiaggia di Porto Miggiano Santa Cesarea Terme. Distanza da casa circa 8 km
spiaggia libera ad Otranto
Strönd Scaloni (Stepped Beach)
Via Lungomare Kennedy
spiaggia libera ad Otranto
spiaggia attrezzata e ristorante a Santa cesarea Terme.
21 íbúar mæla með
Bagno Marino Archi
sn Via Fontanelle
21 íbúar mæla með
spiaggia attrezzata e ristorante a Santa cesarea Terme.